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Il futuro della Montagna?
Non è più tempo di giochetti, non c'è più tempo.

Quando sento parlare del futuro per le valli lo interpreto come una fuga in avanti per non affrontare il presente figlio del fallimento delle politiche montane degli ultimi trent'anni.

La "questione montana" è argomento ostico, le alte valli del Piemonte stanno vivendo il periodo peggiore dal grande esodo del dopoguerra, allora è meglio allontanare il problema quanto basta dal vissuto quotidiano per poterlo coniugare al futuro su piani accademici o al passato su quelli storici,
ma quanto è utile parlare di futuro senza prima occuparci
del presente e dell'avvenire?

Il futuro e il passato sono argomenti da salotto buono e da convegni eruditi, il presente è argomento per chi ha voglia di sporcarsi le mani, che è quello che dobbiamo pretendere di poter fare noi che le Alte Terre le viviamo.
Non è più tempo di giochetti, non abbiamo più tempo.
Se penso al passato lo vedo popolato di visi noti, di paesaggi oramai persi, di storie scritte o raccontate e di vite vissute, ha date e tempi certi, del futuro si può parlare invece senza collocarlo in un tempo definito, senza che si possa visualizzare le persone che lo vivranno, senza sentirselo scorrere sulla pelle.
E' un argomento di cui possiamo discutere senza la passione che ci accompagna per le questioni che amiamo, che sentiamo prossime e che assumono rilevanza nel vissuto nostro e di coloro a cui lascieremo il testimone.
Il futuro è un alibi, l'avvenire ci è invece prossimo, comincia ora, non ha soluzione di continuità col presente che viviamo, l'avvenire è la vita che ancora ci attende, ci riguarda.
La distinzione fra futuro ed avvenire e' fondamentale per capire che il futuro e' una categoria temporale astratta, mentre l'avvenire riguarda le cose da far accadere e da governare.

E qui ho finito con la filosofia, e allora? Come tradurla in un sano pragmatismo?
Futuro sarebbe parlare di nuove leggi per la montagna applicabili a babbo morto, senza dimenticare che le ultime fatte in modo maldestro sono state un fallimento a cui bisogna porre rimedio al più presto, mentre la legge nazionale "Carlotto" per la montagna, l'unica buona, giace per buona parte inapplicata in un negligente e voluto silenzio: ripartiamo da li!!
Futuro è coniugato da coloro che danno per spacciati gli ultimi residenti e pensano oramai al dopo senza curarsi dei danni fatti prima e delle questioni aperte ora.
Presente è invece cercare di mettere un manico a organizzazioni istituzionali che non funzionano, a una legge e a un regolamento forestale lunari, a un inaccettabile squilibrio tra le opportunità offerte ai giovani delle valli rispetto a quelli delle città, alle difficoltà per continuare gli studi dopo le scuole dell'obbligo, alla mancanza di servizi sui monti, alle tecnologie di rete, alle difficoltà per la pluriattività, a una fiscalità inaccettabile, all'utilizzo delle risorse naturali per lo sviluppo locale, alla presenza di una fauna aliena, al bosco che tutto invade, a....ma parlare di presente significa innanzi tutto rivendicare le "libertà e buone vianze" che hanno permesso alle popolazioni alpine di vivere sui monti per secoli.

Altro ancora è collocare presente e avvenire in un sogno pan-alpino. Utopia? Ma l'utopia è sale e lievito della progettualità di una comunità, è fuori dal tempo e dallo spazio perchè l'utopia ha altre dimensioni. Ne riparleremo.
Quassù idee, intelligenze, proposte e progetti ci sono, come c'è l'esperienza nell'organizzare in modo virtuoso l'incastro tra democrazia e regole di mercato, ma prima di tutto c'è la capacità di fare sistema che deriva da un approccio comunitario di cui rimane comunque traccia.
Su questi temi la partita è aperta e noi la vogliamo giocare..
Se il futuro è nelle mani di Dio, noi ora occupiamoci del presente sbirciando l'avvenire, anche se per Louis-Ferdinand Céline "...chi parla dell'avvenire è un cialtrone, è l'adesso che conta. Invocare i posteri, è parlare ai vermi", ….ma era uno scrittore maledetto!



Mariano Allocco
Presidio alpino Prazzo\Valle Maira




Febbraio 2011



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