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DIGITALE
TERRESTRE: MONTAGNA NUOVAMENTE PENALIZZATA
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Penso sia oramai chiaro
a tutti che, per le zone montane, il passaggio dal segnale analogico
a quello digitale per la ricezione dei programmi televisivi, non sia
stato cosa indolore.
Ancora adesso in diversi comuni delle valli, esclusi i canali Mediaset visibili quasi ovunque, la situazione della ricezione è frammentaria e confusissima: canali RAI quasi scomparsi, La7 in molte zone mai giunta, poi, scarsa e imprecisa informazione, riunioni affannate, scaricabarile fra vari enti l'hanno fatta indubbiamente da padrone. Sull'argomento ognuno di noi ha avuto occasione di leggerne e sentirne in tutte le salse, in linea di massima, causa i motivi sopra citati, i commenti sono stati in gran parte negativi. Personalmente penso che questa innovazione andasse fatta e sia cosa positiva, con il segnale digitale (naturalmente dove arriva per bene) la televisione si vede sicuramente molto meglio di come mediamente si è sempre vista in montagna, vi è la possibilità di avere più canali, meno inquinamento elettromagnetico ecc Il problema sta nel fatto che il passaggio
tra le due tecnologie, per le nostre zone, è stato fatto in
malo modo e usando la tecnica sbagliata. Si è preferita la
via terrestre invece di quella satellitare, pensando principalmente
alla massa e senza preoccuparsi troppo delle conseguenze e dei disagi
che sarebbero avvenuti nelle zone in cui da sempre la ricezione dei
segnali televisivi è problematica per via della conformazione
del territorio. Sta di fatto che nelle scorse settimane,
nonostante fosse risaputo che per portare il digitale terrestre nella
gran parte delle vallate vi sarebbero state grandi difficoltà,
sono stati spenti i ripetitori che trasmettevano il segnale in analogico,
quello captato dalle vecchie antenne tanto per intenderci, di conseguenza
in numerose zone, tutti quelli che non avevano già una parabola
non hanno più visto nulla o se fortunati i segnali Mediaset. Contemporaneamente allo spegnimento,
giungeva dalla Rai una lettera che ci informava che dallo scorso mese
di agosto esisteva la possibilità, attraverso la piattaforma
satellitare Tivù Sat, a dir loro un sistema particolarmente
adatto in zone come le nostre, di vedere in maniera gratuita tutti
i programmi del digitale terrestre. Che dire, finalmente una notizia
positiva! A questo punto, come diceva un tale,
mi sorgono spontanee un paio di domande: ma se con il sistema satellitare
si riesce a coprire senza problemi l'intero territorio nazionale,
mari, monti, pianure, laghi e isole comprese (rendendo per una volta
tutti uguali i cittadini italiani) perché la diffusione del
digitale si è invece scelta la via dei ripetitori terrestri
costato cifre non indifferenti?
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