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DIGITALE TERRESTRE: MONTAGNA NUOVAMENTE PENALIZZATA

Penso sia oramai chiaro a tutti che, per le zone montane, il passaggio dal segnale analogico a quello digitale per la ricezione dei programmi televisivi, non sia stato cosa indolore.
Ancora adesso in diversi comuni delle valli, esclusi i canali Mediaset visibili quasi ovunque, la situazione della ricezione è frammentaria e confusissima: canali RAI quasi scomparsi, La7 in molte zone mai giunta, poi, scarsa e imprecisa informazione, riunioni affannate, scaricabarile fra vari enti l'hanno fatta indubbiamente da padrone.
Sull'argomento ognuno di noi ha avuto occasione di leggerne e sentirne in tutte le salse, in linea di massima, causa i motivi sopra citati, i commenti sono stati in gran parte negativi.
Personalmente penso che questa innovazione andasse fatta e sia cosa positiva, con il segnale digitale (naturalmente dove arriva per bene) la televisione si vede sicuramente molto meglio di come mediamente si è sempre vista in montagna, vi è la possibilità di avere più canali, meno inquinamento elettromagnetico ecc…

Il problema sta nel fatto che il passaggio tra le due tecnologie, per le nostre zone, è stato fatto in malo modo e usando la tecnica sbagliata. Si è preferita la via terrestre invece di quella satellitare, pensando principalmente alla massa e senza preoccuparsi troppo delle conseguenze e dei disagi che sarebbero avvenuti nelle zone in cui da sempre la ricezione dei segnali televisivi è problematica per via della conformazione del territorio.
Di questo si è preoccupato solo qualche sparuto amministratore locale che come il solito ha sbattuto contro un muro di gomma fatto di "sordi" o di "non è mia competenza".

Sta di fatto che nelle scorse settimane, nonostante fosse risaputo che per portare il digitale terrestre nella gran parte delle vallate vi sarebbero state grandi difficoltà, sono stati spenti i ripetitori che trasmettevano il segnale in analogico, quello captato dalle vecchie antenne tanto per intenderci, di conseguenza in numerose zone, tutti quelli che non avevano già una parabola non hanno più visto nulla o se fortunati i segnali Mediaset.
Addirittura, per la medio\alta valle Grana, la Rai comunicava che se tutto filava liscio i loro canali sarebbero stati installati fra quatto o cinque mesi!
Così per poter nuovamente vedere almeno i canali di prima, non pochi hanno dovuto mettere mano al portafoglio e farsi installare in fretta e furia un impianto di ricezione satellitare.

Contemporaneamente allo spegnimento, giungeva dalla Rai una lettera che ci informava che dallo scorso mese di agosto esisteva la possibilità, attraverso la piattaforma satellitare Tivù Sat, a dir loro un sistema particolarmente adatto in zone come le nostre, di vedere in maniera gratuita tutti i programmi del digitale terrestre. Che dire, finalmente una notizia positiva!
Unico inconveniente: l'apposito decoder satellitare costa oltre 100 euro contro i 30\40 di quelli normali e per chi ancora non ha la parabola bisogna aggiungerci altri 250 euro per l'impianto!
In pratica per vedere gli stessi canali, le persone che abitano nelle valli dovranno spendere in sostanza quasi il triplo! …alla faccia delle pari opportunità per l'ennesima volta!

A questo punto, come diceva un tale, mi sorgono spontanee un paio di domande: ma se con il sistema satellitare si riesce a coprire senza problemi l'intero territorio nazionale, mari, monti, pianure, laghi e isole comprese (rendendo per una volta tutti uguali i cittadini italiani) perché la diffusione del digitale si è invece scelta la via dei ripetitori terrestri costato cifre non indifferenti?
Oppure, giacché ormai la frittata è fatta, perché non ipotizzare una specie d'incentivo sull'acquisto del kit per il digitale satellitare (ne sono stati fatti addirittura per le biciclette) da devolvere nelle zone montane? Non mi pare sia poi un'impresa così ciclopica per una nazione che ogni sei mesi organizza inconcludenti (visti i risultati) convegni sulla montagna e si fregia di esportare democrazia in giro per il mondo.


Ezio Donadio
Presidio Alpino - Castelmagno\Valle Gana


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