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Castelmagno-oc di Castelmagno  ha scritto:


INTERNET WIRELESS SUI PIAZZALI DEL SANTUARIO DI CASTELMAGNO

Da qualche giorno la zona attorno al Santuario di Castelmagno è coperta da connessione wireless.
In questa maniera pellegrini e visitatori potranno usufruire della connessione ad internet tramite un'access-point gestito dalla ditta Informatica System di Vicoforte Mondovì.
Il costo della connessione può essere pagato con carta di credito, registrandosi sul portale, o con tessere prepagate in vendita presso il Santuario.
Al momento l'area coperta da segnale wi-fi è circoscritta ai piazzali antistanti il Santuario ed al sottostante parcheggio.
Prossimamente la stessa operazione è prevista per la piazza centrale della fraz. Chiotti e quella antistante il municipio in frazione Campomolino.
Da segnalare che una volta attivata la sessione, per la durata della stessa, sarà possibile usufruire della connessione in tutti gli altri access point presenti nella valle.
[ # 396  03/08/2010 17:53:36 ]


Castelmagno-oc di Castelmagno  ha scritto:


Da alcune settimane sta operando sul territorio castelmagnese una squadra di operai forestali della Regione Piemonte – Settore di Cuneo, coordinata dal Dott. Gian Piero Peracchia.

Grazie al loro prezioso lavoro sono stati ripuliti e ripristinati numerosi sentieri notevolmente danneggiati dall’alluvione e dalla grande nevicata della funesta annata 2008.
Tra questi risultano nuovamente perfettamente percorribili:

-Il sentiero che raggiunge la famosa borgata abbandonata di Narbona percorrendo il bellissimo e omonimo vallone che ha il suo inizio nei pressi della fraz. Campomolino.

-Il sentiero di collegamento alla “Curnis Aouta” che dall’antico ponticello in pietra posto sulla provinciale Pradleves-Santuario di Castelmagno risale alle fraz. Croce, Arbrè, Campofei e inseguito raggiunge il Colle Margherita.

-Il sentiero che da fraz. Croce raggiunge il vallone di Caouri e l’omonima borgata.

In questi giorni gli operai stanno ultimando i lavori di pulizia del sentiero che dalla borgata Caouri raggiunge la fraz. Chalancha nel comune di Pradleves passando dal noto punto panoramico denominato “Rocha de l’aiga”.

Inoltre, nei giorni a seguire è stata programmata la risistemazione del percorso ad anello che gira intorno a Rocca Parvo sito in prossimità dei colli d’Esischie e Founiera.

Nel contempo alcuni volontari castelmagnesi, capitanati da Giorgio Arneodo e Dario Donadio, hanno ripulito i sentieri che da Campomolino raggiungono le antiche “grange” Pilounet e Fourest ed il tracciato che costeggiando il torrente Grana raggiunge la fraz. Nerone.

[ # 395  02/08/2010 13:59:26 ]


ezio donadio di castelmagno  ha scritto:


Quasi un milione e mezzo di italiani hanno firmato per chiedere attraverso il referendum la completa ripubblicizzazione dell’acqua. Da segnalare che, anche questa volta, i Castelmagnesi hanno fatto la loro parte in difesa di questo fondamentale bene comune.
Riporto sotto un articolo di Massimo Gramellini che come sempre con il suo inconfondibile stile riassume bene la situazione…

_____________________________________________________________________

Sarà l’afa, o l’appiccicaticcio che trasuda dalle intercettazioni, ma in questa estate gelatinosa si sentiva il bisogno di un sorso d’acqua pura. Quasi un milione e mezzo di italiani, ormai indotti a scansare come la peste i banchetti della firmocrazia, hanno apposto il loro autografo sotto la richiesta di referendum contro la privatizzazione dell’acqua.
Un record (neppure per il divorzio erano stati così numerosi), consumato nel sostanziale silenzio dei partiti e dei media, che all’argomento hanno riservato solo qualche tiepida polemica. Poiché si ripromette di cancellare una legge di sinistra e una di destra, la battaglia per l’acqua non ha eccitato le opposte tifoserie.
E poiché nessuno l’ha «buttata in politica» (ci ha provato Di Pietro, ma è stato messo da parte), questa raccolta di firme è forse la scelta più politica che sia stata compiuta negli ultimi anni: difendere la natura pubblica di un bene essenziale, e farlo in un Paese che considera ciò che è pubblico una terra di nessuno, anziché un patrimonio di tutti.

A mettere in moto quel milione e mezzo di biro non è stato un esame ponderato dei pro e dei contro, ma uno slancio naturale, quasi un impulso atavico: l’acqua è vita, e non si privatizza la vita.
Ai cinici sembrerà l’apoteosi del buonismo. Ma a noi, che cinici non siamo, e che veniamo da decenni in cui l’idea di bene comune si è progressivamente ridotta fino a coincidere con l’orticello del proprio clan, piace sperare che quest’alluvione di firme per «l’acqua di tutti» sia il preludio di un cambio di stagione.

Massimo Gramellini
[ # 394  21/07/2010 22:51:58 ]


Castelmagno-oc di Castelmagno  ha scritto:


...e se stentate a credere nella resurrezione del campo-trial, cliccate sulla freccetta gialla in alto!!
[ # 393  14/07/2010 00:33:21 ]


Castelmagno-oc di Castelmagno  ha scritto:


Grazie all'impegno di Matteo, Fabrizio e Nicholas con i consigli di papà Andrea ed Ezio, dal mese di Giugno è tornata a vivere l'area di allenamento per le moto da trial nei pressi di Campomolino.
Chi fosse interessato ad accedervi e a dare il suo contributo per migliorarla può chiedere informazioni alla “Bottega occitana” di Campomolino.

[ # 392  12/07/2010 14:30:23 ]


ezio donadio di castelmagno  ha scritto:


Da alcuni giorni anche la fraz. Chiappi e tutta la conca del Santuario di Castelmagno, ivi comprese le baite degli alpeggi Siboulet, Prà Gioulian e Rocca Parvo a 2000 mt. d’altitudine, sono finalmente coperti dal segnale internet veloce a banda larga.
In questa maniera, anche nella parte alta del nostro comune, aziende e privati potranno avvalersi delle nuove tecnologie messe a disposizione dalla “rete” per sbrigare innumerevoli pratiche comodamente da casa, senza doversi recare a valle in banche e uffici vari.
Inoltre, la presenza sul territorio di una connessione a internet veloce che dà possibilità di poter svolgere alcuni “lavori a domicilio”, rappresenta sicuramente un’opportunità in più per eventuali nuovi insediamenti nel nostro comune.

Causa la conformazione geografica del territorio, l’operazione è stata lunga e tutt’altro che semplice, di conseguenza sento il dovere di porgere un sentito ringraziamento, a nome mio personale e di tutta l’amministrazione comunale, a tutti coloro che in questi mesi si sono adoperati al nostro fianco affinché l’operazione andasse a buon fine.

In primis la ditta Informatica System di Vicoforte Mondovì, la quale, nonostante il ridotto numero di potenziali utenze di cui il nostro comune può disporre, ha fornito e messo in opera una considerevole quantità di apparati elettronici e la preziosa consulenza dei suoi abili e sempre disponibili tecnici.
Un sentito ringraziamento va ai parroci rettori della Casa Alpina di Ceva e della parrocchia di Castelmagno per averci permesso la dislocazione presso le loro strutture delle antenne necessarie al progetto.
Grazie anche al Vice presidente della comunità Montana nonché Sindaco di Pradleves Marco Marino, la cui collaborazione è stata indispensabile per l’individuazione e dislocazione della postazione dalla quale partono i segnali verso il nostro comune.
In conclusione un grazie di cuore va anche a Claudio, Elsa e Dario per le irte scarpinate e il loro prezioso lavoro svolto.

Prossimo obiettivo è il potenziamento del segnale dei telefonini, un’operazione neanche tanto complicata… se dopo una lunga attesa si potesse parlare con il famigerato operatore!!

Ezio Donadio
Assessore Comune di Castelmagno

[ # 391  12/07/2010 14:29:55 ]


Rittą Marinella di Sinio  ha scritto:

Ub bravo agli organizzatori di san juan muzico, abbiamo trascorso una bella serata in allegria, con ottima musica. Non bisogna dimenticare che dietro persone che si divertono altre per offrire questo hanno lavorato. Grazie
[ # 390  28/06/2010 10:26:06 ]


Castelmagno-oc di Castelmagno  ha scritto:


…da alcuni giorni, agevolmente percorribile anche il collegamento con la Valle Stura tramite il colle Valcavera.
Ancora non agibile il tratto di strada che, partendo dal Colle Valcavera porta a Rocca Meya e altopiano della Gardetta.

[ # 389  23/06/2010 22:55:38 ]


Castelmagno-oc di Castelmagno  ha scritto:

COMUNICAZIONE:

Si informa che da alcuni giorni è nuovamente agibile il collegamento intervallivo tra le valli Grana e Maira attraverso il colle D'Esischie...

Buon viaggio
[ # 388  10/06/2010 19:46:11 ]


ezio donadio di castelmagno  ha scritto:


Buongiorno,

sfogliando la rivista ALPI D’OC espressione dell'associazione "Alpi del Sole", nella quale confluiscono le sezioni del C.A.I di Alba, Barge, Bra, Cavour, Cervasca, Ceva, Cuneo, Fossano, Garessio, Mondovì, Ormea, Peveragno, Racconigi, Saluzzo, Savigliano e Savona, ho avuto occasione di leggere il subdolo l’articolo, firmato da Bianca Rinaudo, che riporto integralmente qui sotto:

___________________________________________________________________________

Le valli sono solchi glaciali che si insinuano tra imponenti rilievi.
Sui rilievi salgono gli alpinisti che percorrono i sentieri, si arrampicano sulle cime e scendono i colli l'uno dopo l'altro. Poi, anche loro, si trovano imprigionati nei solchi dove ancora si scorgono alcuni cenni di vita. Osservano l'habitat. Scambiano due parole con gli "indigeni", magari trovano formaggio e pane buono da comprare e rapidamente tornano in città.
Nelle valli vivono i montanari.
Il montanaro è colui che è nato sul territorio montano, è cresciuto insieme alla natura che lo circonda, gli animali nella stalla e l'esauriente civiltà agreste.
Fin da bambino ha capito che deve difendere le piccole e grandi cose che gli appartengono (case, campi, animali, alpeggi e baite) tanto da apparire un "testone" irriducibile. Così forgiato, il montanaro cresce e tendenzialmente sviluppa una dinamica psicologica che contrappone la testardaggine alla fragilità culturale e politica.

È incapace di elaborare i propri diritti e pretendere parità di servizi con la pianura. La maggioranza ha lasciato le valli per una vita diversa, ma chi è rimasto cede con estrema facilità ai miseri contributi economici che nel tempo hanno trasformato la montagna da ricco e orgoglioso crocevia di frontiera in silenzioso e sottomesso oggetto di assistenzialismo.
Il montanaro, salvo rare eccezioni, non investe sul territorio, ma nella vicina pianura, però difende qualsiasi attività, struttura o terreno montano che corre il rischio di "invasione" esterna.
Chiede agli enti pubblici di intervenire e pretende che siano altri a investire. Subisce quel po' di turismo che gli passa davanti a casa e, con irremovibile rassegnazione, si lascia scivolare addosso una dopo l'altra le stagioni della natura. Questa rassegnazione ha il profumo della fine di un popolo che è stato, come quello dei pellerossa, rispettoso dell'ambiente naturale, dell'arte e dell'architettura, che sono oggi un museo all'aria aperta.
Manca poco al verificarsi di scene già viste, dove gli indigeni si vendono alle agenzie di viaggio, inscenano antiche danze in costume e mostrano i mestieri di una volta.
È per il momento solamente una brutta sensazione, ma forse è già iniziata la celebrazione della montagna e del montanaro.
C'è un fiorire di volumi che trattano l'argomento sotto tutti gli aspetti (scientifico, filosofico, antropologico ... ), di libri di immagini con i ritratti di una volta, di film, di festiva I e di incontri dove raffinati intellettuali spiegano e analizzano ogni solco, ma non hanno soluzioni e tutto resta com'è.
Le amministrazioni locali si arrabattano tra proposte turistiche e progetti culturali di bravi e abili giovani della città che offrono pacchetti, completi di copertura finanziaria, ai quali i Comuni aggiungono pochi spiccioli e voilà: l'animazione estiva dei turisti è garantita.
Ci sono poi fior di agenzie, finanziate con soldi pubblici, che occupano neolaureati che si sbattono nella rincorsa all'ultimo montanaro per raccogliere memorie, testimonianze e, magari, rubar loro le idee mai realizzate per farne ricchi dossier di cui non si comprende il possibile utilizzo, ma almeno hanno creato qualche cO.co.pro.
Infine, i grandi alpinisti spiegano che attraverso l'alpinismo solitario c'è sempre una crescita personale, perché durante le salite si acquisisce una maggiore conoscenza di se stessi. Viene allora da pensare che il montanaro nasca già imparato, perché è sempre stato solo e non deve neanche fare lo sforzo di parlare e confrontarsi con gli altri della comunità: sono rimasti così in pochi che uno sa cosa pensa l'altro e per "rispet" non si disturbano.

Ora c'è da sperare che il sovraffollamento della città, la crisi economica ed energetica porti a un controesodo che ripopoli le valli, altrimenti il montanaro vivrà nella sua riserva insieme alla sua bottiglia di Pastis, a una pecora, a una ghironda, e i suoi cinque denti rimasti addenteranno un pezzo di tuma.
Mentre gli alpinisti, in ottima forma fisica, vestiti Montura e con un sorriso smagliante saliranno le vette senza neanche accorgersi che prima hanno attraversato una valle.
Probabilmente questi pensieri sono eccessivamente pessimisti, ma le alte valli cuneesi, purtroppo, rispondono a questo quadro.
Nelle medie valli, invece, qualcuno cerca di realizzare un' economia sostenibile composta da lavorazioni che attuano l'intera filiera agricola ed energetica, in modo da mantenere sul posto il reddito prodotto. La politica sta finanziando questi progetti concreti, ai quali partecipano con denaro proprio gli interessati. La formula pare essere efficace per mantenere sul territorio le risorse umane e magari attrarne di nuove.
Solo così, con un'economia autoctona, si rinforzano le comunità montane che da sempre hanno mantenuto viva la montagna e, in questo caso, anche le Comunità Montane politiche hanno significato di esistere.

Bianca Rinaudo

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A volte una buona dose di saccenza accompagnata dalla tipica superficialità di chi non è ben informato può giocare brutti scherzi!!

Si rischia infatti di scrivere una moltitudine di banalità e luoghi comuni risultando addirittura peggiori di ciò che si intende criticare…
Non so a voi, ma a me la sig. Bianca, alla luce di quanto scritto, non è che sembri poi così diversa da quegli alpinisti vestiti Mottura e dal "fisico bestiale" da lei tanto bistrattati!!

Sono convinto che se non si traessero conclusioni affrettate basate su esperienze vissute in calde e assolate gite domenicali e si frequentasse la montagna anche in qualche piovoso lunedì di novembre, probabilmente si potrebbe evitare di scrivere antipatiche e datate sciocchezze.

Ezio Donadio
Assessore Comune di Castelmagno

[ # 387  07/06/2010 14:27:41 ]


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