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ezio donadio di castelmagno  ha scritto:

Domenica 21 Dicembre,

situazione:

strada finalmente aperta da Pradleves fino al Santuario fino alle ore 10...
c’è luce a Campomolino, Chiappi ed adesso anche a Colletto, telefono fisso a Campomolino e Colletto. A Campomolino ancora niente acqua se non quella in sacchetti e del bachasét.
A mezzogiorno arrivano 6\7 militari con un cingolato per andare in perlustrazione all’acquedotto: ma non c’era già andato il progettista del ripristino? Vabbè tanto non è sicuro e decidono di non andare!
Meglio, così nel pomeriggio spalano neve per il paese e liberano la panda del comune in compagnia dell’unico volontario arrivato a darci una mano:Luca Falco (Lukino).
Alle 12,30 cade una piccola slavina poco di Campomolino e siamo nuovamente bloccati, sì perchè quel tratto non è di competenza comunale e Diego che è nei paraggi non può toglierla...(sarebbero bastati dieci minuti).

UN SEQUESTRO DI PERSONA PER VIE BUROCRATICHE IN PIENA REGOLA!!

Comunicano che la strada sarà aperta alle 18, poi alle ore 20, poi domani...
Perdo la pazienza e comincio a tempestare di telefonate il centro di coordinamento della protezione civile a Cuneo (non avrebbe per nulla toccato a me!)... alle dieci in fretta e furia arrivano a togliere la slavina... anche perchè da Cuneo era partito un carico d’acqua che doveva essere assolutamente messo al riparo dal gelo!!
Siccome però la curva della vergogna non permetteva il transito del pulmino dei vigili del fuoco, l’acqua veniva prima spostata a mano nella pala del trattore e poi sempre a mano in municipio:erano l’una di notte, si poteva andare a dormire...incazzati!!
[ # 206  22/12/2008 17:00:03 ]


Mariano Allocco di Prazzo  ha scritto:

Allego la mail che mi manda Matteo Pischedda (Juspòt dei Charré Moulà) da Chianale:

LETTERA APERTA AGLI ASSESSORI ALLA MONTAGNA DI PROVINCIA E REGIONE DA PARTE DI ALCUNI ABITANTI DI CHIANALE:



Abbiamo fortunosamente letto su La Stampa la lettera di Mariano Allocco e la sua risposta.

Parlando della situazione creatasi sulle nostre montagne, quello che risulta assurdo adesso è la segregazione forzata degli abitanti dei paesi più alti.

Noi siamo abituati alla neve, non è mica la prima volta che la vediamo…

La nevicata è stata abbondante ma ad una settimana dall’evento ci viene impedito di circolare, di raggiungere famigliari in pianura, di raggiungere i negozi.

Senza contare la perdita turistica è la limitazione di movimento e di libertà che è inconcepibile.

Conviviamo da sempre con i pericoli delle valanghe mai nessuno ci ha vietato per una settimana di spostarci.

Inoltre se ci fossero dei veri esperti di montagna a decidere, quest’assurdità (insieme ad altre che si sono succedute in questi giorni) sarebbe stata evitata. Da mercoledì, se non da prima, non c’è gran pericolo sulle nostre strade tant’è che il lancio di mine dagli elicotteri non ha provocato proprio niente…

Se avessero lasciato togliere la neve con prudenza ma senza esagerare saremmo stati “liberati” già venerdì invece siamo ancora qua con una valle militarizzata (e non è un’esagerazione) senza motivo. Possibile che i pochi residenti debbano passare cheek Point militari, esser trattati come contrabbandieri e limitati nei movimenti?



A Chianale siamo rimasti senz’acqua, senza luce, senza strade, senza telefono (vodafone a parte), senza negozi per una settimana quando in 2-3 giorni (mica pretendiamo di fare come i francesi qui dietro che ci hanno messo 24h!) si sarebbe potuta benissimo raggiungere una qualche normalità. Da mangiare l’abbiamo perché le scorte nei frigo sono sgelate…

Gli aiuti, nonostante la buona volontà di chi ci ha raggiunto in elicottero, sono stati, soprattutto all’inizio, ridicoli e disorganizzati. Su 4 generatori arrivati nel primi 3 -4 giorni di crisi 2 appartengono ad una ditta del posto, solo uno era in grado di fare la corrente trifase necessaria per i locali pubblici ed era privo dei necessari cavi di collegamento. Tutti andavano a benzina ed inizialmente arrivava solo gasolio.

Dei primi aiuti arrivati con l’elicottero facevano parte: una confezione di cartoni di latte, 3 (tre!) casse d’acqua e 10 Kg di pane. Crediamo che il costo di ogni singolo pacco di latte, così facendo, si aggiri sui 100 € o poco meno… Attualmente il generatore a gasolio collegato al paese ha una potenza sufficiente ma per quanto dovremo tenerlo? E la stagione turistica? Ci sono 3 (tre) pali da raddrizzare a 20 metri dalla strada, un acquedotto da far funzionare altrimenti ci gelano tutte le tubature e potremo tornare alle nostre case in primavera: non sarebbe opportuno che i gestori intervenissero in maniera da ristabilire una capacità adeguata? La nostra sensazione è che nelle cosiddette “centrali operative” di Sampeyre e Casteldelfino, di Cuneo e di Torino, la cosa più importante da decidere fosse il menù del ristorante. Di queste e di altre cose qualcuno dovrà ben rispondere, o no?



Forse la montagna se la cava meglio da sola, senza aiuti, senza burocrazie, senza leggi e senza la vostra dis-organizzazione, come ha sempre fatto.



Alcuni residenti della Frazione Chianale, alta Val Varaita.

[ # 205  22/12/2008 16:33:41 ]


Mariano Allocco di Prazzo  ha scritto:

allego risposte degli ass.ri Sibille e Dovetta alla mia lettera:

Caro Allocco,
respingo al mittente le accuse contenute nella tua lettera pubblicata sulla Stampa di Cuneo del 19 dicembre. Mi chiedi dove sia stata in questi giorni: ebbene non sotto i riflettori, ma insieme alla presidente Bresso, al collega Ricca e ai tecnici degli assessorati regionali e provinciali nella centrale operativa della protezione civile, per verificare che fossero distribuiti gli aiuti e i generatori elettrici agli abitanti delle località rimaste isolate, prelevate le persone bisognose di aiuto, impediti gli accessi sulle strade a rischio valanga e monitorata con costanza la situazione.
Quando accade un evento eccezionale come è stata la nevicata dei giorni scorsi, a memoria d’uomo la più abbondante mai verificata in tutto l’arco alpino, il primo atto è la gestione dell’emergenza e far fronte ai danni e ai rischi che, per quanto riguarda la caduta delle valanghe, sono ancora attuali e gravi. E questo l’amministrazione regionale ha fatto e sta facendo secondo le sue competenze.
Se cadono o rischiano di cadere i tralicci dell’alta tensione, con conseguente interruzione dell’elettricità, o se non funzionano le linee telefoniche per lo stesso motivo, l’imputato non può essere la Regione o altri enti pubblici. E qui, passata l’emergenza, la Regione insieme ai cittadini e ai Comuni interessati chiederà conto ai gestori di questi servizi per la mancata manutenzione e per il ritardo con cui intervengono nei territori che considerano marginali e meno interessanti economicamente. Purtroppo la privatizzazione delle “utilities” ha comportato una diminuzione del livello di servizio per i cittadini delle aree appunto considerate marginali.
Sono tempi difficili, anche dal punto di vista climatico, che richiedono l’impegno di tutti, lasciando da parte le polemiche.

Bruna Sibille

Pubblichiamo la risposta di Silvano Dovetta alla lettera-appello di Mariano Allocco.Respingo le accuse contenute nella lettera di Mariano Allocco (ex presidente Comunità montana Valle Maira, ndr) pubblicata su «La Stampa» del 19 dicembre.
Mi chiede dove sono stato in questi giorni: ebbene, insieme a tecnici provinciali e delle Comunità Montane ed abitanti della montagna, prima nella centrale operativa della Protezione civile di Cuneo e poi in quella della Comunità montana Valle Varaita. Dove sono tutt’ora per verificare che vengano distribuiti gli aiuti ed i generatori elettrici agli abitanti delle località isolate, prelevate le persone bisognose di aiuto, impediti gli accessi sulle strade a rischio.
Quando accade un evento così eccezionale, il primo atto doveroso è la gestione dell’emergenza per far fronte ai danni e ai rischi, sono ancora attuali e gravi. E questo l’Amministrazione provinciale sta facendo secondo le proprie competenze. Se cadono tralicci dell’alta tensione, con conseguente interruzione dell’elettricità, o se non funzionano più le linee telefoniche, l’imputato non può essere l’assessore provinciale alla Montagna o altri enti pubblici. Passata l’emergenza, la Provincia chiederà conto ai gestori di questi servizi per la mancata manutenzione e per il ritardo con cui intervengono nei territori che considerano marginali. Ritengo sia meglio unirsi materialmente agli sforzi della popolazione; la montagna ha bisogno di solidarietà, non di polemiche sterili.
Silvano Dovetta
ASSESSORE PROVINCIALE
ALLA MONTAGNA
[ # 204  22/12/2008 16:30:25 ]


Mariano Allocco di Prazzo  ha scritto:

Lettera aperta a Bruna Sibille e Silvano Dovetta, assessori alla montagna Regione Piemonte e Provincia dei Cuneo.

La nevicata dei giorni scorsi è sicuramente qualcosa di non consueto, almeno per la stagione , ma l’eccezionalità è altrove, è nel collasso del sistema di intervento regionale e provinciale.
Fin da subito è emerso chiaramente che il problema era strutturale, l’intero sistema non è in grado di reggere a una forte nevicata.
Da lunedì la corrente elettrica manca in molti comuni e l’ENEL dopo quattro giorni non è in grado di monitorare i guasti, figuriamoci quando saranno in grado di risolverli.
Il telefono mobile è muto da lunedì e quello fisso tace da ieri.
Le strade si stanno aprendo con ritardi e con mezzi insufficienti.
Stamani scendendo la valle ho incrociato una vettura dell’ENEL, era la squadra di manutenzione delle centrali che saliva, evidentemente la preoccupazione prima dell’ENEL è che la produzione continui.
Per ora quassù per i generatori elettrici ci aggiustiamo con i pochi che abbiamo come privati, ce li facciamo girare per riuscire almeno a scaldarci qualche ora e a ricongelare i frigoriferi, ma molti sono al freddo e le attivittà produttive sono ferme.
Le comunità locali si stanno organizzando, i Comuni stanno facendo il possibile, voi dove accidenti siete? Cosa diavolo fate?
Bruna, Silvano qui il collasso è strutturale e non è imputabile al maltempo, ma a una dissennata politica nei confronti della montagna e voi ne siete corresponsabili.
Tante parole ho sentito pronunciare al riguardo dell’accorpamento delle Comunità Montane e cosa ne penso lo sapete, ora aspetto di sentire qualcosa da voi al riguarddo di quanto sta succedendo.
La mia lettera vuole essere un atto di accusa nei vostri confronti, rappresentanti di una politica che guarda alle risorse della montagna con occhi sempre più concupiscienti, non è per caso che la presenza del montanaro ostacola interessi esterni?
A Dovetta ho inutilmente chiesto tempo fa cosa ne pensava della mancata applicazione di parte della legge per la montagna, a tutti e due ora chiedo cosa contate di fare per risolvere in tempi accettabili la situazione e come intendete intervenire sul piano strutturale.
Non serve fare melina però, o tacete o dite cosa intendete fare, ma ditelo con atti deliberativi e azioni concrete, con le parole ora basta.

Mariano Allocco,
Prazzo, 18 dicembre 2008

.
[ # 203  22/12/2008 16:29:07 ]


ezio donadio di castelmagno  ha scritto:


Cliccando sulla freccetta in alto potrete vedere le immagini della grande nevicata.... a pag. 2 in fondo a destra la "curva della vergogna"!

[ # 202  22/12/2008 15:58:41 ]


ezio donadio di castelmagno  ha scritto:

APPELLO A VOI TUTTI

Considerato che la situazione quassù è diventata delirante e grottesca, LANCIO QUESTO APPELLO anche in questo spazio:

vista la situazione oramai da incubo HO ASSOLUTAMENTE BISOGNO DI PARLARE CON IL PRES. DELLA PROV. COSTA per rendergli presente la nostra situazione che sta rasentando il ridicolo!!

Chiedo a chiunque possa fare qualcosa, di aiutarmi a mettermi in contatto telefonico col presidente!!

Lascio due n. di telefono fisso perchè i cell. Ancora non funzionano:
consigliere Ezio Donadio 0171 986162    0171 986110

AD UNA SETTIMANA DALLA NEVICATA ANCORA LA STRADA DA PRADLEVES A CAMPOMOLINO NON E’ TRANSITABILE!!

Da due giorni i generatori dell’ENEL erano fermi prima di Campomolino e non potevano salire a dar corrente alla fraz. Chiotti dove vive un bambino di 2 anni!! ...Un trattore li sta portando appesi alla pala!!

[ # 201  22/12/2008 14:36:44 ]


Livio Bianco di Valle Grana  ha scritto:

Una voce fuori dal coro:in questi gg di emergenza ho visto quanta sia l'ipocrisia della gestione comunale,l'inefficienza dei soccorsi,l'inesistenza di una coerenza nel coordinamento dei soccorsi e delle priorità.
Spiego e motivo le mie affermazioni:il sindaco di Castelmagno al posto di farsi fotografare in prima linea con i sacchi dei soccorsi e sull'elicottero per quale motivo non ha sollecitato gli interventi urgenti di ripristino delle strade e delle comunicazioni in modo decente e URGENTE quando andavano fatti(parliamo del post alluvione nb)?E con i soldi che ci hanno dato per l'alluvione al posto di comprare lo spumante e i panettoni non ha dotato di telefoni satellitari e generatori di emergenza le frazioni a rischio di isolamento(praticamente tutte?).
La macchina dei soccorsi è partita troppo tardi e gravata dall'attrito di una burocrazia(comunale?)mastodontica e lobotomizzata.Tra i soccorritori molti professionisti responsabili cui vanno i meriti del (troppo poco)che è stato fatto ma anche incompetenti,ubriaconi festaioli e improvvisati factotum mossi da vantaggio ulteriore o semplice stupidità(?).
In sintesi:congratulazioni a quei "veri muntagnin" che sono sopravvissuti all'ennesima dimostrazione di incompetenza della gestione comunale,se siete ancora vivi potete ringraziare il buon sangue che avete nelle vene e non certo il sindaco e i suoi tirapiedi.
Salut!Livio Bianco,giornalista e castelmagnese D.O.P
[ # 200  22/12/2008 13:27:50 ]


Matteo Borgetto di Caraglio  ha scritto:

Quando arrivi sotto il santuario di San Magno, il paesaggio è lunare. Nell'ombra del monte Viridio, riconosci a malapena il profilo delle case: 3 metri e mezzo di neve, i tetti si confondono fra le gobbe del vallone. Otto del mattino a borgata Saretto, 1.730 metri di quota a Castelmagno, valle Grana. Cielo azzurro, neanche una nuvola, un silenzio surreale spezzato dal vociare di alcuni residenti. Controllano la slavina che lunedì si è staccata per 300 metri sino a Chiappi. In frantumi il gabbiotto della pista da fondo, sommerso il gatto delle nevi, colpite baite e abitazioni, qualche tetto scoperchiato, balconi danneggiati, neve in casa. Riccardo Isoardo se l'è vista brutta. «Ha trascinato via prima il cavallo e poi me - racconta -. "Spirit" è finito nella scarpata, io sono rimasto sotto, mi usciva solo la testa. Dopo dieci minuti le gambe erano congelate. Ho toccato un ramo con un piede e sono riuscito a spingermi fuori. Siamo vivi per miracolo». La moglie Marisa prepara il caffè, le figlie Noemi e Roberta (8 e 5 anni) dormono ancora, niente scuola a Valgrana per loro. L'altra notte hanno liberato la valanga di Cauri che isolava il Comune e ora la strada è percorribile da Chiappi a Pradleves, ma dalle 11 alle 18 non può circolare nessuno: il sole potrebbe causare altre slavine. «In ogni caso ho l'auto bloccata da un muro di neve - dice Riccardo -. La luce è tornata solo ieri, idem il telefono. La bimba più piccola ha avuto una crisi d'ansia, respirava male, e noi qui impotenti. Ho perso 15 forme di formaggio: senza energia, impossibile scaldare il siero, la toma non matura». Manca il fieno: l'altro giorno l'elicottero ha scaricato sei «balle» da 3,5 quintali ciascuna, ma le scorte scarseggiano. Nella stalla di Elsa Isoardi un vitello sgambetta tra le vacche. «Ho dato il latte a mia cugina che ha potuto lavorarlo grazie al generatore» spiega, mentre mamma Caterina cita la grande nevicata del '72. «Ne era scesa talmente tanta - ricorda Carmen, albergatrice di Chiappi - che i giovani si divertivano a buttarsi giù dai tetti nella neve». Ma all'epoca nessuno si lamentava per la chiusura delle strade. «Altri tempi, i nostri vecchi erano abituati - dice Pierangela Isoardi, 33 anni -. Oggi è tutto diverso. Ci hanno lasciati 5 giorni senza alcuna via di comunicazione. Ci sono anziani e bambini che hanno bisogno di cure, e se qualcuno prendeva un malore?». L'altro giorno l'elicottero del «118» ha portato due gruppi elettrogeni da 12 quintali ciascuno: funzionano luce, riscaldamento, telefono e da ieri, è ricomparso il segnale dei cellulari. Nel municipio di Campomolino c'è anche internet, ma la frazione è ancora senz'acqua. Domani, una squadra di tecnici salirà alla presa del Nerone, dove una slavina ha spezzato il tubo «volante» dell'acquedotto. Scaveranno nella neve per riparare il guasto. «L'avevamo detto al sindaco che quel tubo andava interrato prima dell'inverno - dice Dario Donadio, titolare col fratello Ezio dell'unico negozio di alimentari in paese -. Siamo costretti a sciogliere la neve nelle pentole, davanti al camino, per cucinare e lavarci. Mia madre ha 83 anni e non fa un bagno caldo da una settimana. Come lei tutti gli anziani della borgata». Claudio Castagno, gerla sulle spalle, fa avanti e indietro dal municipio e consegna loro i sacchetti d'acqua potabile. C'è anche il messo comunale, Fausto Arneodo, che invita «i curiosi a starsene a casa. Non possono salire neanche i villeggianti, solo i mezzi di soccorso. Per qualsiasi informazione chiamate il Municipio (tel. 0171/986110, ndr)». Cento metri più in là, vive da sola la donna più anziana del Comune. «Davvero c'era una valanga a Cauri? - chiede Rita Bodrone, 89 anni -. Durante la Pasqua del '68, era il 16 aprile, ne cadde una immensa, altro che 18 metri! Arrivavo da Pradleves e riuscii a passare lo stesso. Sono una castelmagnese io, nulla mi può fermare».
[ # 199  21/12/2008 21:56:05 ]


Mirko Colangelo di Torino  ha scritto:

Siete grandi, incredibile quanto visto e descritto mi fa solo pensare che ancora una volta la forza dei castelmagnesi di voler emergere sia piu' forte di ogni avversita', piu' forte di una persona che messa alla prova da un' evento che avrebbe potuto rivalutare la sua figura dedicando attenzione a questa situazione e cercando di far capire che a Castelmagno ci sono persone con gli attributi, che meritano le stesse attenzioni dei piu' blasonati comuni di montagna che pero' hanno la fortuna di possedere piste da sci ponendoli al 1° posto rispetto ad un comune come Castelmagno che in silenzio cerca di sopravvivere, piu' forte di soggetti che come sovente succede in questi casi approfittano della situazione cercando di speculare sull'evento (vedi lungaggini lavorative per rimuovere la slavina in Caouri), Castelmagno è grande, per le persone che ci vivono, che lo valorizzano questo sia d'esempio per tutti quelli che invece non fanno nulla per cercare di far vivere dignitosamente un comune dotato di persone semplicemente GRANDI. Cio' che piu' mi dispiace è non poter essere li a dare anche solo un piccolo contributo.

Un saluto, non mollate mai.
Mirko
[ # 198  21/12/2008 12:49:03 ]


riccardo cairati di vizzolo predabissi  ha scritto:

Sono contento che state tutti bene, sono tanti anni ormai che vengo in valle a fare le ferie e salgo sempre a La boutega ousitana a fare acquisti e a visitare il Santuario.
Rimango sconcertato dal fatto che abbiate dovuto arrangiarvi per uscire dall'emergenza e che, se io non avessi visto la vostra situazione dal sito della valle sarei rimasto completamente all'oscuro di tutto.
Auguri per le prossime feste e spero di poter tornare presto a visitarvi.
[ # 197  21/12/2008 12:22:52 ]


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