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MANJAR, PENSAR, DANSAR,   TRE LIBRI PER CASTELMAGNO

L'Oste del Chanabìe colpisce ancora!

Presentazione gastronomico-letterario-musicale a Campomolino




Dopo il successo della vejà tenutasi a fine anno presso l'Oste del Chanabìe, a furor di bis richiesti da un popolo che ama più la cultura e le tradizioni che la televisione, sabato 16 aprile a Campomolino (frazione di Castelmagno) sì è tenuta la presentazione di tre libri scritti da gente delle valli con offerta di gustosi prodotti tipici locali: cibo e musica. Infatti la serata si chiamava "Manjar, pensar, dansar"!

All'accoglienza un profumo di cibo genuino stimolava l'acquolina in bocca al numeroso pubblico. Gli organizzatori hanno dovuto scusarsi per la capienza del locale non sufficiente a contenere la massa affluita. Fortunatamente i più sportivi si sono allegramente accomodati sui gradini interni del municipio appoggiandovi i piatti con le fette di polenta eslescha (polenta accompagnata da una salsina di panna e Castelmagno buona da impazzire), fragrante pane scuro tradizionale, salame, formaggio, biscotti de melha e quant'altro...
Tali prelibatezze costituivano parte del programma letterario della serata: il primo libro presentato si chiamava perlappunto "Mac de pan", ristampa della prima edizione uscita nel 1986 con la prefazione di Mario Soldati.


Gli autori presenti in sala, il professor Fulvio Basteris e il conosciutissimo castelmagnese Beppe Garnerone, hanno felicemente ricordato aneddoti e collegamenti relativi al testo che riguarda non solo il cibo (da qui il titolo, mac de pan), ma la povertà degli abitanti delle valli dove comunque esso è riuscito a trovare dignità fino a rendersi esempio invidiato ed imitato da chi invece non ha mai saputo cosa fosse la fame vera (l'inizio del libro è illuminante: "Il mangiare più diffuso nelle valli occitane era la... cinghia"!).
Nel frattempo le graziose signorine in costume tipico locale continuavano a darsi da fare nella distribuzione dei piatti fumanti, capitanate dalla signora col cappello da chef, Carmen Giordanengo, rinomata cuoca del ristorante "La Font" sito poco sotto il Santuario, nonchè collaboratrice "pratica" degli autori per la realizzazione del libro stesso.



Il sindaco Maurizio Giaminardi, coadiuvatore della rassegna, ha successivamente introdotto gli autori di "35 anni di Servizio Civile a Castelmagno - La montagna negli scritti per La Vous". E' stata presentata con commozione la raccolta di articoli e pensieri nata principalmente per onorare la memoria del compianto Daniele De Bortoli, obiettore "storico" originario del Pinerolese, scomparso l'anno scorso proprio a Castelmagno nel giorno a lui più caro, la festa di Ferragosto.
Flavio Menardi, a sua volta ex-obiettore, uno dei coautori insieme ad Angelo Artuffo e al figlio di Daniele, Fabio, ha voluto ricordare la bellezza armonica del sentimento che unisce gli amanti della montagna e specialmente di coloro i quali si sono ritrovati innamorati di Castelmagno proprio come Daniele, sostenuti da una forza impulsiva nel lavoro per il loro sacro oggetto d'amore.
Un'ondata di calore ha investito la sala facendo scaturire un lungo applauso dopo il ringraziamento di Fabio a tutti, ma proprio tutti, per la loro presenza, a dimostrazione che la la passione che condividevano col padre è sempre viva, insieme a lui e al suo ricordo.



Con Daniela Mandrile e Fabrizio Carletto abbiamo dunque chiuso la presentazione dei testi col nostro "I ai faite balà toute - Vernante, il paese della courenta": sono stati letti alcuni brani e si è data dimostrazione pratica di come si balla la corenta con il supporto musicale e scenico del celebre duo clarino-fisa Dario & Manuel presente in sala.
I musicisti hanno colto occasione a loro volta per presentare il loro ultimo CD, Ribota. Si è dunque lasciato campo libero alle danze in quell'elettrizzante momento in cui si fanno volar via tavoli e sedie per cominciare a ballare.
Allietava la serata un gruppo di suonatrici dalle sonorità e dal nome assolutamente occitani: "Fremes d'oc".
E qui è iniziata la remescla di autori, suonatori, ballerini, organizzatori...(a proposito: è necessario sottolineare che tutto questo ambaradan è stato reso possibile in primis grazie allo zampino dell'autoctono Ezio Donadio?)


ciascuno ha cominciato ad invertire il suo ruolo in una simpatica confusione fatta di musica, passi di danza, dediche, scambio di libri... Fabrizio, autore del libro sulla corenta, col suo basso si è felicemente unito al gruppo in cui già suonava la coautrice, mentre l'altra ancora dava ufficialmente inizio alle danze.
Dario & Manuel supportavano/sopportavano la formazione con la loro tipica verve, Roberto, il figlio di Dario sedicenne, portento della fisarmonica, ha incantato i presenti con due brani straordinari scritti da lui.
Un ballerino invece è stato a furor di popolo chiamato sul palco a cantare l'Aze d'Alegre, mentre nel balet della Giga Vitouna per l'occasione i "Fieui de Fraise" si sono trasformati in "Fieui de Quiap e de Quiot" (frazioni di Castelmagno).




Visto l'entusiasmo dei numerosi intervenuti e l'allegria crescente nel corso della nottata "lassù sulle montagne", bisogna ammettere che l'Oste del Chanabìe ha colpito ancora, lasciando ben sperare che il filone intrapreso porti presto a nuove gloriose imprese!

Anna Lometto


Facce da osteria...







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