IL
GRUPPO
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I Charé
Moulâ sono un gruppo di musica e canto tradizionale, composto
da giovani (e meno giovani...) della val Varaita e media valle
Po.
Il repertorio spazia dalla tradizione occitana in generale (e
delle valli italiane in particolare), ai canti e alle musiche
tradizionali piemontesi ma senza disdegnare incursioni nella tradizione
folk italiana, irlandese e non solo.
I componenti del gruppo
sono dilettanti che amano il lato spontaneo e istintivo della
tradizione popolare, fuggendo ogni immagine prettamente folkloristica
e astratta della realtà attuale delle valli occitane italiane.
I componenti del gruppo sono dilettanti che amano il lato spontaneo
e istintivo della tradizione popolare, fuggendo ogni immagine
prettamente folkloristica e astratta della realtà attuale
delle valli occitane italiane. |
I Charé Moulâ sono un
"gruppo aperto" ( ...trop dubert! ) cioè una
quindicina di amici, tutti suonatori e/o cantori, che intervengono
a seconda delle proprie esigenze, della propria voglia, delle proprie
morose/i, nella storia del gruppo ed a ogni singolo concerto.
In parole povere non sappiamo mai con precisione se saremo 15 o
3 prima di ogni serata.
Questo, oltre che una certa "souspance", da alle
nostre serate uno slancio di spontaneità che spesso trasforma
i concerti in una festa popolare.
Il nome ha, nell'occitano della media Val Po, due significati: uno
ironico "occorrerà smettere...!"
(di bere e di far casino) e l'altro "bisognerà molare"
(lou dai - la falce). Il molare è il primo atto che "lou
sitoù" o "sitòou" (il tagliatore
di fieno) fa prima di mettersi al lavoro di buon mattino.
Un gesto antico che oggi, nelle nostre montagne, molti giovani non
sanno più fare (così come non sanno cantare, ballare,
suonare, divertirsi "a nosto modo" anche se la rinascita
musicale è oggi evidentissima).
Molare la falce, affilare le proprie armi, che in questo caso sono
l'antica cultura contadina, "barbetta" (intesa come
valdese - protestante ed in parte anti-cattolica e anti-clericale),
libertina, festaiola, un poco pagana e legata alla terra ed alle stagioni
che regolavano la vita ed il lavoro nelle nostre Valli.
LA STORIA
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Trasportati dalla
passione per i balli occitani e per le musiche tradizionali, Matteo,
Nanni e Marco, dopo aver passato l'inverno 1997/'98 a provare
in una gelida soffitta della Ghisola (una frazione di Paesana),
fondano un gruppo di musiche d'Oc chiamato Lou Rey de Peiro (il
Re di Pietra*).
Nell'estate del 1998 poi, Matteo e Silvia aprono "L'Ostu
d'la bela mëndia" che non tarda a diventare il quartier
generale dell'attivita del gruppo che intanto ha iniziato a farsi
conoscere in zona, mentre nuovi amici vengono via via ad aggiungersi.
In un pomeriggio di novembre del 1998, andando a Briançon
per la "Nuit du folk" qualcuno esclamò,
riferendosi alle continue tappe per abbeverarsi: Charé
moulâ!
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Quella notte il gruppo si presentò
al pubblico francese con quel nome e suonò per oltre un'ora
(iniziando alle 5,30 del mattino!) ottenendo anche un discreto successo.
Da quella mattina, nonostante le defezioni, i nuovi arrivi, le presenze
temporanee ed estemporanee che un gruppo di musica popolare con una
spiccata spontaneità impone, i Charé Moulâ girano
per le Valli (e qualche volta anche fuori) a portare la loro allegria
attraverso i canti e le musiche della loro terra.
* il nome si rifà al quello che Ezio Nicoli, nel libro omonimo,
affibbiò al Monviso.
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