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Castelmagno, tra storia e leggenda...


"Lou Bestias e Lou Leoun de Peira di Pilounét"

(Il Mostro e il Leone di pietra dei Pilounet)
di Lucio Alciati


Si narra che nel tempo dei tempi al Pilounèt di Castelmagno esistesse una piccola torre d’avvistamento occupata da uno sparuto manipolo di soldati . Un giorno uno di questi soldati che era di guardia, giocherellando con la sua spada la lasciò maldestramente cadere nel burrone.
La spada si infilò in un piccolo anfratto nella roccia (la fenestra di chamous) quasi in fondo al vertiginoso dirupo.




Preoccupato per le conseguenze che potevano sortire da quella sbadataggine, si fece sostituire e scese nell’orrido per recuperare l’arma.
Quando gli arrivò vicino vide con terrore che nell’anfratto in cui era caduta c’era una grossa testa di camoscio . Sembrava dormisse. Dallo spavento si inciampò e fece cadere rumorosamente dei sassi.

Gli occhi della grande testa si aprirono ; erano infernali.

Il soldato risalì velocemente e quando si voltò vide un diabolico essere altro più di tre metri che si dimenava e lo inseguiva: Era il Bestias, mostro dal corpo umano, peloso e dalla gigantesca testa di camoscio...

Nato dall’innaturale accoppiamento tra una masca e un camoscio, si era purtroppo svegliato dal grande sonno.
Era veramente inferocito e con inumana forza lanciò un grande masso verso il soldato che fortunatamente mancò procurando però una gran breccia nella montagna.


La piccola guarnigione era ormai raggiunta dal Bestias, ma dal Vallone de Val Enqiaousa arrivò in loro aiuto un leone di montagna che si gettò sul mostro.
La lotta fu titanica ma alla fine lou leoun al ganha (il leone vinse) e il Bestias ritornò ferito nelle viscere della terra.
Il leone invece restò per sempre con i soldati e la piccola comunità che a poco a poco si insediò lì vicino.

Se vi capita di andare al
Pilounét di Castelmagno dal pulito sentiero che si diparte da Campomolino, potrete vedere ancora adesso l’impronta del mignolo del Bestias impressa su una roccia, la grande breccia nella montagna e la figura de La Testa de Leoun che, come una sfinge, fa buona guardia dal costone della stessa borgata.
Nello stesso luogo si riscontrano delle incisioni rupestri (coppelle a occhi) e una grande croce di legno divelta sulla testa del leone.
Ora quasi tutte le case sono in rovina e da lì si possono raggiungere le borgate: Foresti, Cimou , Nerone, Chiotti...




IMMAGINI: Elena Mattalia  -  Ezio Donadio


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