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Cumuna
de CHASTELMANH - Comune di CASTELMAGNO
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Chastelmanh (Castelmagno)
con le sue quindici frazioni:
Champdamoulin, Niroun, Quiot, Quiap, Tech, Arbouno, Inaout, Coulet, La Crous, Albrè, Champdarfei, Valiera, Batouira, Caouri, Rulavà, il suo Santuario dedicato a S.Manh (S.Magno) martire, es granges (le baite) Pirounet, Fourest, Chimou, Enfernet, appartiene alla regione occitana, regione compresa geograficamente tra le Alpi, i Pirenei, il Mediterraneo e l'Atlantico francese.L'Occitania è una delle così dette "Nazioni Proibite" d'Europa. Non ha mai costituito, nella sua interezza, uno stato unitario, ed è pertanto identificabile solamente con criteri socio-linguistici. Lo spopolamento, prodotto dalla corsa all'industrializzazione degli anni 50\60, ha ridotto a cinque le frazioni costantemente abitate: Campomolino, Chiappi, Chiotti, Nerone, Colletto. |
Come avrete notato
non esiste un paese vero e proprio denominato Castelmagno, esso è
riferito all'intero territorio comunale.
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I nostri tesori
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Il paese di San Magno |
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Il paese con tutta probabilità
prende il nome da un castello di forma quadrata, con quattro torrioni
agli angoli, di cui rimangono poche tracce nella borgata Colletto. Il
luogo doveva essere noto ai romani, che vi lasciarono un'"arula"
dedicata a Marte, ora murata sul retro del suo famoso santuario. La
sua storia, comune a quella dell'intera valle Grana, è legata
al vescovo di Torino, a Cuneo e alle sorti degli angioini, dei marchesi
di Saluzzo e dei Savoia.
Al rinomato Santuario, dedicato a San Magno, eroe della mitica Legione Tebea, protettore del bestiame, accorrono ogni anno, particolarmente il 19 Agosto, festa del patrono, pastori margari e gente comune per presenziare alle cerimonie religiose, ai festeggiamenti e alla sfilata della famosa Baìa di Castelmagno. |
A Castelmagno opera
il Centro occitano di cultura "D. Dalmastro", un'associazione
che da oltre trent'anni si adopera per la tutela e la valorizzazione
della lingua occitana.Castelmagno con delibera del consiglio n°
15 del 1/4/2000 ha sancito la sua appartenenza alla minoranza linguistica
storica occitana.
Questo è stato possibile grazie alla legge n°482 del 15/12/1999 che attua l'articolo 6 della Costituzione italiana. Il nome di Castelmagno è soprattutto legato alla produzione artigianale dell'omonimo formaggio, che dal 1982, grazie all'impegno dell'allora sindaco Gianni De Matteis, si fregia del riconoscimento nazionale D.O.C e dal 1996 il risconoscimento europeo D.O.P, quest'ultimo costituisce, con il turismo, una notevole risorsa per la valle. Sul territorio comunale operano ristoranti, trattorie e agriturismi che amano proporre piatti della cucina locale, quali le famose "ravioles" con panna e cipolla, gnocchi al castelmagno, "poulenta esleschà" ecc Nell'ultimo decennio sono altresì comparsi laboratori artigianali specializzati nella tessitura manuale a telaio, nella produzione di liquori, nella lavorazione del cuoio, nella scultura del legno e ultimamente nella produzione di biscotti artigianali. |
Cose
da Vedere:
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Il Santuario
di San Magno
Il Santuario di San Magno , come lo si vede oggi, fu costruito tra il 1704 e il 1716, ma conserva documenti artistici precedenti di notevole interesse. La Cappella Allemandi contiene affreschi della seconda metà del XV secolo attribuiti a Pietro da Saluzzo, pittore noto come "Maestro del Villar". Un'altra cappella, detta "Cappella vecchia", fu integralmente affrescata da Giovanni Botoneri di Cherasco nel 1514. Gli affreschi occupano 17 scomparti, che narrano la condanna e la passione di Gesu' a partire dal suo ingresso trionfale in Gerusalemme. Interessante è la rappresentazione dei sette martiri tebei: San Magno al centro, con San Maurizio, San Costanzo, San Ponzio, San Chiaffredo, San Dalmazzo, San Pancrazio. Degna di attenzione è la ricchissima collezione di ex voto. |
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I nostri musei:
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Sul territorio sono presenti due musei, quello "Dal Travai d'isì" in fraz. Chiappi, ubicato in una abitazione costruita nel 1684, il quale raccoglie buona parte degli attrezzi da lavoro di questo piccolo angolo della montagna occitana. Dispone di un catalogo bilingue occitano-italiano in cui sono illustrati tutti gli attrezzi in mostra. In fraz. Colletto, vi è quello della "Vita d'isì" improntato sulla memoria della vita quotidiana con una sezione particolare dedicata ai lustrascarpe. Il "PICHOT MUZEOU" è nato nel 1992 a cura di Olga Martino e Graziano Cardellino con il sostegno del Centro Occitano di Cultura "Detto Dalmastro". In un ambiente antico sono esposti oggetti e strumenti della vita quotidiana, documentati e descritti in lingua occitana e italiana. |
L'ambiente naturale Per gli appassionati di
trekking ed escursionismo, a Castelmagno è presente una fitta
rete
di sentieri ultimamente ripuliti e
segnalati. |
La variegata vegetazione
presente sul territorio comunale, fa sì che nel periodo autunnale
il paesaggio si trasformi in una variopinta tavolozza colorata di cui
non si può fare a meno di consigliarne la visione.
Nella stagione estiva sono presenti numerosi percorsi per gli amanti della mountain bike, da quelli più semplici, come la risalita dello sterrato che dalla fraz. Colletto porta alle "grange Sarià", al più impegnativo "tour del Tibert" adatto a bikers più esperti e atleticamente preparati. |
Per quanto concerne lescursionismo
invernale, il buon innevamento e la varietà di paesaggi hanno
permesso ad alcuni itinerari di diventare dei classici dello Sci
Alpinismo:
- Santuario di San Magno-Tibert; - S. Magno-grange Funiera-Colle del Vallonetto; - Chiappi di Castelmagno-Viridio-Viribianc. Da non dimenticare che a Castelmagno in inverno è in funzione la pista di fondo che propone un tracciato semplice per chi è alle prime armi e soprattutto per le famiglie che decidono di tentare la via dello sci da fondo. Per i fondisti esperti è agibile anche un percorso escursionistico di livello impegnativo che si inerpica lungo il vallone che conduce alle pendici della Rocca Parvo. |
Per contattarci: castelmagno.oc@gmail.com
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