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Percorso
ad anello
Campomolino - Narbona - Colle Crocette - Santuario di S. Magno - Campomolino
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Il villaggio abbandonato di Arbouna (Narbona) |
Lou Piloun de L'Arbouna
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L'impegnativa escursione
inizia poco prima del ponte di Campomolino, qui, sulla destra
*palina* si imbocca il Viol de L'Arvinca,
un panoramico sentiero caratterizzato da ben 50 tornanti (Arvinques
in occitano) che vi porterà dopo 15 minuti di cammino al punto
panoramico Lou Bel Veire d'la Cuanha e dopo altri 15 minuti
al Piloun d'la Reina o Pilone di Narbona posto su uno
sperone roccioso a strapiombo sulla sottostante borgata da cui siete
poco prima partiti.
A questo punto avrete percorso 900 mt. lineari e 110 mt. di dislivello. Lasciato alle spalle il pilone votivo e la vallata che porta al santuario, ci si addentra nel vallone di Narbona. Costantemente deliziati da una splendida visuale sul rio sottostante e sormontati dalla misteriosa Rocca Bercha, lo si percorre a mezza costa fino a raggiungere I Tech. In questo punto il sentiero si congiunge con quello che costeggia il rio Narbona proveniente da Campomolino. *palina* |
Rocha Bercha |
Poco oltre si giunge
ai ruderi delle case abbandonate de L'Arbouna
(Narbona 1500 mt). *palina*
Appena superato dal lato destro ciò che rimane delle case, il sentiero presenta due diramazioni: (1,30 circa). *palina* La prima, quella di destra, risale fino alle grange Coubeltrand e da li, seguendo una comoda sterrata, si possono raggiungere le borgate Baturia, Valliera, Colletto. Quella di sinistra passa a monte dell'abitato, supera i rii Tounetta e La Russa e raggiunge i ruderi delle Grange Casalas (1600 mt). |
All'inizio degli anni 2000 nasce l'idea
di costituire un gruppo di ricerca aperto al contributo di tutti coloro
che hanno a cuore questa frazione che può essere legittimamente
eletta a simbolo non solo di Castelmagno ma della Valle e della civiltà
della montagna più in generale, per realizzare l'allestimento di
una "Casa per Narbona" ricostruendo alcuni interni originali
della frazione nel progettato museo di Campomolino. Nasce così "Casa Narbona", un luogo che rappresenta la forte volontà della comunità di Castelmagno e di un cospicuo gruppo di obiettori di coscienza che hanno prestato servizio civile proprio in questo territorio, di mantenere viva la memoria del popolo di Narbona. Casa Narbona è luogo di conservazione di Memorie della nostra civiltà. Un vissuto che non tornerà e di cui dobbiamo avere rispetto perché fonda il nostro presente. Il visitatore ritroverà gli arredi originali delle case di Narbona rivivendo le atmosfere di quella vita semplice, faticosa ma densa di valore e dignità. |
Proseguendo sempre a
mezza costa (sinistra orografica del rio Narbona) si attraversano il
Ruscelli Salmiria e Quiara Poco dopo si inizia un impegnativa risalita
(caratterizzata da una infinità di tornanti) per superare uno
sperone roccioso denominato con l'inquietante appellativo de La Rocha
d'la Mort mt. 1910 (Rocca della Morte), alla cui base si possono
ancora notare i ruderi di un paio di baite.
Dalla cima della rocca il sentiero prosegue a mezza costa e in pochi minuti raggiunge un bivio *palina*. |
Al bivio, per l'itinerario in questione,
si ignora il ramo di destra che, privo di segnalazioni, sale verso le
Basse di Narbona. Si prosegue invece tenendo la sinistra e si attraversa il Rio Narbona. Dopo aver camminato in un breve tratto cespuglioso, il tracciato inizia la risalita al Pertus d'la Patarassa (mt. 2020) piccola grotta con all'interno del ghiaccio perenne, giungendovi in circa 20\25 minuti. Superata la grotta, il sentiero si fa più ripido e in circa mezz'oretta raggiunge il Passo delle Crocette (mt. 2184) *palina* adiacente all'omonimo Monte (2194 mt.) |
Il nome del Colle delle Crocette
ha origini antiche, quasi sicuramente verso linizio del 1300, periodo
in cui iniziò ad espandersi nei nostri territori il culto di San
Magno martire, considerato protettore del bestiame. Da lì iniziarono i pellegrinaggi da ogni dove verso lomonimo Santuario. Fin da allora, una volta giunti al valico, per i pellegrini provenienti dalla Valle Maira attraverso il sentiero che parte da Celle Macra, vi era lusanza di costruire e piantare una crocetta di vario materiale, forma e dimensione. Molto probabilmente perché, da quel luogo, dopo tanto cammino, si poteva finalmente vedere la meta: il monumentale Santuario. Da qui il nome sia del Colle che del vicino Monte. La dicitura Colle delle Crosette che appare su molte cartine è frutto dellerrata e incauta traduzione del termine occitano Col des Crousetes Colle delle Crocette, appunto. |
Superato lo spartiacque, il sentiero,
in significativa discesa, attraversa le ampie e verdeggianti conche
pascolive del Chastlar e va ad incrociare la pista forestale
*palina* proveniente dal fondovalle che,
imboccata a destra, in circa 25 minuti porta al Santuario di San
Magno. |
Passo delle Crocette |
Vallone del Chastlar |
Vista sulla conca del Santuario di San Magno dal Colle delle Crocette |
Dal Santuario si può ritornare
a Campomolino su strada asfaltata, oppure percorrendo a ritroso
in Cammino di San Magno, seguendo l'antica mulattiera che inizia a
monte del parcheggio sterrato del Santuario *palina*
il quale ci porterà in pochi minuti alle borgate Saret e
La Ruà che insieme formano la frazione Chiappi. |
Chiappi: Chiesetta di San Sebastiano |
Chiotti: Pilone e Chiesa di Sant'Anna |
Coloro che non intendono
scendere al Santuario, possono raggiungere la fraz. Chiotti
tramite un percorso diretto che ha inizio poco sotto il Colle Crocette. Precisamente quando il sentiero incrocia la sterrata proveniente dal Santuario, *palina* si svolta a sin. e la si segue fino all'Alpe Chastlar dove termina il suo corso. (1916 mt.) *palina* Ora si inizia a scendere (est) su sentiero inizialmente poco visibile il quale, dopo aver valicato una sella erbosa, svolta a destra (sud) entra in un bosco di noccioleti, tocca il pilone S. Margherita (1627 mt.) e in seguito raggiunge la borgata Chiotti. |
La
chiesetta di San Bernardo da Mentone ed uno dei suoi bei dipinti
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A questo punto, sempre
percorrendo a ritroso il Cammino di San Magno e seguendo l'indicazioni
per Campomolino si giunge alla chiesetta di San Bernardo (1459
mt.). *palina*
Si prosegue sul sentiero che in costante discesa va ad attraversare un paio di volte la strada provinciale, *palina* raggiunge i ruderi della borgata Nerone Soprano e in breve arriva alla borgata Nerone Sottano mt.1283. *palina* Ora, per giungere al termine dell'escursione, non rimane che seguire il sentiero che, sulla sinistra orografica, costeggia il torrente Grana fino a Campomolino. |
Il
sentiero poco oltre Nerone Sottano
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Campomolino |
Un
sentito ringraziamento va agli operai della Squadra Forestale della
Regione Piemonte,
a Dario, Giorgio, Mirella, Lucia, Fausto, Giovanni che con la loro enorme opera di volontariato hanno collaborato a rendere nuovamente agibile questo tracciato. |
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Immagini di: Manuela Dutto Dario
Donadio Cesare Ferro Marco Rainero Fausto Arneodo
Ezio Donadio
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Per contattarci: castelmagno.oc@gmail.com
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